vie Trento Geppa Ghega

Restauro conservativo di un edificio dell’800 a Trieste / Conservative restoration of a 19th century building in Triest

Info

L’intervento di restauro conservativo ha interessato le facciate di uno stabile di fine 800 progettato dall’arch. Pietro Palese su un’area del cosiddetto Borgo Teresiano nei pressi della stazione centrale di Trieste, tra le vie Geppa, Ghega e Trento. Qui, un tempo, correva a cielo aperto un torrente che dall’attuale via Carducci sfociava nel golfo attraverso un percorso parallelo a via Ghega e che poi venne interrato a partire dalla fine del ‘700. Gli isolati comprendenti l’immobile in oggetto vennero completati tra il 1870 ed il 1874, e risultano fondati al di sopra di questo torrente.
Il quarto lato dello stabile, quello a ovest, è aderente ad un importante edificio triestino, Palazzo Panfili, eretto sulla base di un progetto firmato nel 1870 dagli architetti viennesi Anton Gross e Wilhelm Jelinek.
Le tre facciate oggetto del restauro si sviluppano per un’altezza di cinque piani fuori terra e presentano tutte un basamento in pietra bianca d’aurisina con una soprastante parte trattata a intonaco liscio con elementi decorativi in pietra. Al centro e ai lati, in corrispondenza del primo e secondo piano, si trovano dei balconcini con balaustra. I fori finestra sono caratterizzati da cimasa lineare, mentre al secondo piano sono arricchite da un timpano curvilineo. A coronamento dell’edificio si trova una cornice a dentelli. Il prospetto su via Trento presenta inoltre una porzione centrale in aggetto con semicolonne e lesene addossate di riferimento neoclassico.
Le facciate presentavano evidenti segni di deterioramento e cedimento strutturale dovuti in parte alla consistenza del terreno sul quale è fondato l’immobile e in parte agli eventi bellici della seconda guerra mondiale, accentuati successivamente dall’aggressione provocata da smog e agenti atmosferici e dalla mancata manutenzione.
Sono stati rilevati in particolare un diffuso scrostamento degli intonaci tanto da rendere in parte visibile la pietra arenaria sottostante; un danneggiamento dei marcapiani e degli elementi decorativi; diversi punti di spostamento e/o rottura di elementi in pietra, causati da cedimenti differenziati dei diversi fronte; una marcata fessurazione verticale a partire dalla chiave di volta di alcuni dei fori finestra del pianoterra; la mancanza di numerosi elementi che costituivano la balaustra dei poggioli.
Il cedimento, manifestatosi nel tempo in modo progressivo, è stato oggetto di un preciso monitoraggio delle strutture murarie attraverso l’installazione di vetrini posti a cavallo delle fessurazioni verticali, il cui esito ha consentito di stabilire che i cedimenti differenziali non sono più in atto.
Gli interventi di progetto hanno visto il rifacimento degli intonaci; la sostituzione dei pluviali in lamiera zinacata con altri in rame; il ripristino ed integrazione degli elementi decorativi deteriorati e/o mancanti; un’accurata pulizia degli elementi in pietra calcarea; il consolidamento dei materiali lapidei; il restauro degli elementi in ferro; il consolidamento strutturale delle architravi in pietra. Si è inoltre proposta l’applicazione di un prodotto contenente biossido di titanio per neutralizzare, attraverso un processo di fotocatalisi attivato dalla luce solare e dall’aria, le sostanze inquinanti che si depositano nel tempo sulle superfici lapidee.

The conservative restoration involved the facades of a building of late nineteenth century designed by the architect Pietro Palese on an area of ​​the so-called “Borgo Teresiano” near the central station of Trieste, between the streets Geppa, Ghega and Trento. Here, once, a torrent ran that from the current Via Carducci was going to flow into the gulf, along a path parallel to via Ghega. Then, starting from the end of the 18th century, it was buried and the blocks comprising the building in question were founded above this torrent and completed between 1870 and 1874.
The fourth side of the building, the west side, is adherent to an important building in Trieste, Palazzo Panfili, erected on the basis of a project signed in 1870 by the Viennese architects Anton Gross and Wilhelm Jelinek.
The three facades object of the restoration are developed for a height of five floors above ground and all have a base in white Aurisina stone with an overlying part treated with smooth plaster with decorative elements in stone. In the middle and on the sides of the facades, on the first and second floor, there are balconies with balustrade. The window holes are characterized by a linear cimasa, while on the second floor are enriched by a curvilinear tympanum. Crowning the building there is a frame with dentils. The facade on via Trento has also a central jutted portion with semi-columns and pilasters of neoclassical reference.
The façades showed evident signs of deterioration and structural failure due in part to the consistency of the terrain on which the building is founded and partly to the events of the Second World War, accentuated later by the aggression caused by smog and atmospheric agents and lack of maintenance.
In particular, the following were noted: a widespread peeling of the plaster so as to make the underlying sandstone partially visible; a damage to the string courses and the decorative elements; different points of displacement and/or breakage of stone elements, caused by different yielding of the different facedes; a marked vertical cracking starting from the keystone of some of the ground floor window holes; the lack of numerous elements that constituted the balustrade of the balconies.
The breakdown, which gradually occurred over time, has been the subject of a precise monitoring of the masonry structures through the installation of slides placed between the vertical cracks, the result of which allowed to establish that the differential subsidences are no longer in progress.
The project interventions have seen: the remaking of the plasters; the replacement of downpipes in galvanized sheet metal with others in copper; the restoration and integration of deteriorated and/or missing decorative elements; a careful cleaning of limestone elements; the consolidation of stone materials; the restoration of the iron elements; the structural consolidation of the stone architraves.
It has also proposed the application of a product containing titanium dioxide to neutralize, through a photocatalysis process activated by sunlight and air, the polluting substances that settle over time on the stone surfaces.

Localizzazione / Location: vie Trento, Geppa, Ghega a Trieste
Realizzazione / Realization: 2014-15
Progetto architettonico / Architectural design: arch. Paolo Vrabec
Collaboratori / Collaborators: arch. Christina Kruml
Direzione lavori / Construction management: arch. Paolo Vrabec
Progetto strutture e direzione lavori strutture / Structural design and management: ing. Salim Fathi
Impresa esecutrice / Executive company: Schiavone Costruzioni s.r.l.
Fotografie / Photos: Paolo Vrabec